Synthetic rococò, materiali vari (pietre, ametista, vecchio tronco, conchiglie, bottiglie in PET, pillole e pastiglie scadute), misure varie circa 80x60 cm, 2019
Synthetic Rococò
Questo lavoro si ispira ai grotti di conchiglie del periodo barocco e rococò, ossia delle stanze, spesso collocate in piccoli edifici nel giardino di un palazzo a bordo di un lago, che evocavano l’idea di una caverna marina per il trastullo dei nobili. Le conchiglie venivano impiegate a mo’ di mosaico per creare effetti decorativi molto suggestivi giocando con le forme curvilinee tanto in voga nel periodo.
La fonte d’ispirazione era la natura ma il risultato era un artificio (ma che rimaneva pur sempre nel contesto di un uomo che viveva a stretto contatto con la natura e maneggiava materiali naturali).
La mia opera Synthetic Rococò è un’installazione che, al contrario, parte sì dalla natura, attraverso l’impiego di materiali come le conchiglie, legno, minerali, licheni, fiori secchi ecc..., ma che alla fine la nega, grazie all’ibridazione tra materiali artificiali come la plastica delle bottiglie o i componenti sintetici delle pillole. Da lontano il risultato pare essere un’affascinante amalgama di creature marine, ma da vicino esse mostrano il loro lato inquietante, che vuole essere una metafora del nostro vivere quotidiano in cui l’organico si mescola e ridefinisce continuamente al digitale, al tecnologico, al sintetico, al bionico, all’artificiale. Negli ultimi secoli la natura del mondo è stata profondamente trasformata dall’impatto dell’uomo ma negli ultimi decenni la crescita di questo fenomeno è stata in costante e vertiginoso aumento. Con quest’opera cerco di addentrami fra i meandri di questo fenomeno riproponendo io stesso un organismo ibrido, al contempo seducente e perturbante.
Synthetic Rococò
Questo lavoro si ispira ai grotti di conchiglie del periodo barocco e rococò, ossia delle stanze, spesso collocate in piccoli edifici nel giardino di un palazzo a bordo di un lago, che evocavano l’idea di una caverna marina per il trastullo dei nobili. Le conchiglie venivano impiegate a mo’ di mosaico per creare effetti decorativi molto suggestivi giocando con le forme curvilinee tanto in voga nel periodo.
La fonte d’ispirazione era la natura ma il risultato era un artificio (ma che rimaneva pur sempre nel contesto di un uomo che viveva a stretto contatto con la natura e maneggiava materiali naturali).
La mia opera Synthetic Rococò è un’installazione che, al contrario, parte sì dalla natura, attraverso l’impiego di materiali come le conchiglie, legno, minerali, licheni, fiori secchi ecc..., ma che alla fine la nega, grazie all’ibridazione tra materiali artificiali come la plastica delle bottiglie o i componenti sintetici delle pillole. Da lontano il risultato pare essere un’affascinante amalgama di creature marine, ma da vicino esse mostrano il loro lato inquietante, che vuole essere una metafora del nostro vivere quotidiano in cui l’organico si mescola e ridefinisce continuamente al digitale, al tecnologico, al sintetico, al bionico, all’artificiale. Negli ultimi secoli la natura del mondo è stata profondamente trasformata dall’impatto dell’uomo ma negli ultimi decenni la crescita di questo fenomeno è stata in costante e vertiginoso aumento. Con quest’opera cerco di addentrami fra i meandri di questo fenomeno riproponendo io stesso un organismo ibrido, al contempo seducente e perturbante.